Page 54 - Vivere... il turismo in Italia
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passato e il silenzio ovattato dato dagli edifici che la chiudono in un abbraccio senza tempo. Il Duomo di Parma è tra gli edifici romanico-padani più rappresentativi del periodo, venne consa- crato nel 1106 e il Correggio ne dipinse la Cupola, oggi uno dei capolavori dell’arte italiana del 500, tra il 1525 e il 1530. Il Duomo è famoso anche per i bassorilievi di Benedetto Antelami, e per la sua stupefacente cripta, un vero e proprio giardino di pietra con il soffitto coperto da vorticelle a crociera su due filari di colonne, che rimanda all’immagine del Getsemani, giardino in cui Gesù si ritirava a pregare. Nella cripta riposa il corpo di San Bernardo degli Uberti, vescovo di Parma dal 1106 al 1133, patrono della Diocesi. Gioiello dalla forma ottagonale in marmo rosa di Verona è il Batti- stero, adiacente il Duomo, progettato da Benedetto Antelami e costruito tra il 1196 e il 1216. Lungo il suo basamento si snoda lo Zooforo, una serie di 75 formelle con soggetti raffiguranti mostri infernali e marini, centauri, sirene, liocorni, basilischi, grifoni, cani, uccelli, cavalli e figure umane. All’interno del Battistero, oltre ai 16 nicchioni lungo il perimetro che accolgono importanti cicli affre- scati votivi realizzati nel XIX-XV secolo da maestranze emiliane, campeggia al centro la grande vasca ottagonale in pietra soprae- levata su un doppio gradino che ne segue la forma; qui avveniva il battesimo per immersione, ma osservando la nicchia di sud-ovest, si può notare un secondo fonte battesimale dove dal XIV secolo si effettuavano battesimi a infusione. Alzando lo sguardo si incon- trano inizialmente, nella prima galleria del lato est, i 12 mesi e 2 stagioni attribuiti al cantiere antelamico del Battistero, e, verso il cielo, la sorprendente cupola affrescata nel terzo decennio del XIII secolo da maestranze padane. Rimanendo nella suggestiva Piazza Duomo, dando le spalle alla cattedrale, si può ammirare l’impo- nente Palazzo Vescovile, sede del Vescovo di Parma e della curia diocesana, sorto tra il 1045 e il 1055 per iniziativa del vescovo filo imperiale Cadalo e successivamente completato dal vescovo Bernardo II alla fine del XII secolo.
- Piazzale della Pace, dove sorge il Complesso Monumentale della Pilotta, antico palazzo di servizio della famiglia dei Farnese, signori di Parma, e che ospita al suo interno il Museo Archeo- logico, la bellissima biblioteca Palatina, la Galleria Nazionale e quel capolavoro straordinario del Teatro Farnese. La Pilotta è un complesso monumentale unico al mondo, costituito da più corpi di fabbrica eretti in tempi diversi da numerosi architetti. In origine era stato concepito come contenitore dei servizi della corte dei Farnese e come collegamento del sistema delle residenze ducali, poi si è ampliato nel corso dei secoli fino ad assumere le imponenti dimensioni attuali. Il nome Pilotta deriva dal gioco nobiliare della pelota che si praticava nei suoi cortili. Al primo piano del Palazzo, un monumentale portone in legno dipinto, sormontato da una corona ducale, ci separa dal Teatro Farnese, ricordo della fastosa vita di corte dei Duchi, quasi del tutto distrutto dalle bombe del 1944 e ricostruito in epoca moderna. Del suo glorioso passato si ricorda, tra i tanti eventi, lo spettacolo allegorico mitologico dal
titolo Mercurio e Marte, con testo di Claudio Achillini e musiche di Claudio Monteverdi, culminante in una scenografica naumachia, per la quale fu necessario allagare la platea con una enorme quan- tità di acqua, pompata grazie a una serie di serbatoi installati sotto al palcoscenico. Nel 1965 Teatro Farnese, dopo numerosi inter- venti di restauro, è tornato a essere parte integrante del patri- monio culturale della città, nonché spazio di musica, arte e, senza dubbio alcuno, stupore.
Dietro a Piazza Duomo trova spazio un’altra deliziosa piaz- zetta dove si staglia l’Abbazia di San Giovanni Evangelista, insieme al suo convento e alla storica farmacia (Antica Spezie- ria); all’interno della chiesa si possono ammirare un ciclo di affre- schi del Correggio e del Parmigianino, decorazioni di Michelan- gelo Anselmi e i finti cassettoni tra le arcate di Francesco Maria Rondani.
Tornando da Via Garibaldi verso Via Mazzini, con alle spalle la Pilotta, si incontra il celebre Teatro Regio, inaugurato nel 1829 con un’opera di Vincenzo Bellini, diventato in breve tempo il tempio del bel canto ma anche una piazza particolarmente ardua per compositori, tenori e soprano, che qui si immolavano al giudi- zio severissimo dei loggionisti.
Proseguendo con alle spalle il teatro Regio, ci si imbatte subito dopo nell’imponente basilica rinascimentale di Santa Maria della Steccata, nell’omonima piazza, un santuario mariano realiz- zato tra il 1521 e il 1539; il suo nome deriva dal fatto che venne eretto uno steccato di fronte all’oratorio sul cui sito venne realiz- zata l’attuale chiesa, a causa del flusso considerevole di devoti che desideravano rendere omaggio al dipinto di una Madonna allat- tante. Lo steccato non bastò e si decise di far erigere un grande santuario a protezione della preziosa immagine, che, consacrato nel 1539, è l’attuale Santa Maria della Steccata.
Concedetevi una visita al Parco Ducale, polmone verde della città, dove, oltre agli alberi secolari che creano una elaborata archi- tettura verde, studiata nel 1560 e ampliata nel 1700, incontrerete gruppi scultorei di Boudard, come il Gruppo del Sileno del 1776, il maestoso Palazzo Ducale, voluto da Ottavio Farnese nel 1561 e realizzato su progetto del Vignola, successivamente rivisto dal Bibiena e dal Petitot, dal 1953 sede del Comando Carabinieri di Parma, Palazzetto Eucherio Sanvitale, il boschetto e il tempietto di Arcadia del Petitot, e il laghetto, voluto nel 1690 da Ranuc- cio II Farnese per celebrare le nozze del figlio Odoardo II Farnese con Dorotea Sofia di Neuburg, realizzato dall’architetto Dome- nico Valmagini che inserì nel mezzo un isolotto su cui, nel 1920, fu collocata la settecentesca fontana del Trianon, di Giuliano Mozzani e proveniente dal giardino del Palazzo Ducale di Colorno.
A pochi chilometri a sud del Grande fiume Po e a circa 50 km dal mare, Ferrara è un’affascinante e prima città moderna della storia del panorama italiano, tra le signorie più importanti e cultu- ralmente fondanti del rinascimento italiano, punto di riferimento per artisti, poeti, cantori, nonché centro nevralgico della cultura,
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VIVERE...
























































































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